6 marzo 2011

viba

se solo noi lo sopportassimo, giusto un poco di più, sarebbe fatta... nessuno mi toglierà mai dalla testa che il peso è stato tolto a noi. una decisione simile. decidere umanamente parlando, razionalmente... noi, coloro che dicono IO. che lo possono dire. lo possono pensare. lo possono maledire. lo possono adorare. venerdì alle 18.15, vedendo Buck da 4 giorni rifiutare cibo e rifiutare il mondo esterno, l'abbiamo lasciato sul lettino del veterinario. addormentato. 14 anni. non poco. lo ricordo ancora sul mio letto, nella casa della mia infanzia, mentre facevo finta di studiare, che sonnecchiava della grossa. in sottofondo, gli oasis a palla. come facesse a dormire lo stesso, mi è oscuro. evidentemente gli oasis non gli facevano nè caldo nè freddo. sono stati molto dolci questi 14 anni insieme a lui. li ho lasciati tutti su quel lettino venerdì. erano troppi da portarsi dietro sa soli. lui non c'era già più ma continuavo a farli le sfreghe al centro del muso, tra gli occhi e il naso, con la punta delle dita, come mi è sempre piaciuto fare. 43 kili di cane ridotti a 27... ridotti all'osso. era tempo.

passa tutto a questo mondo. passa sempre. resta solo da capire quanto ci strappa via, mentre passa. cosa si prende con sè, senza ridarcelo indietro. anche il finale a sorpresa col curaro nelle vene fa parte di questa vita. anche il nostro finale fa parte di essa. bisognerebbe avere il coraggio di viversela e basta, come tutto il resto. ma ammetto che una volta arrivati lì forse avrei soltanto una fottuta paura anch'io, una fottuta paura di non farcela, a vivermi anche quel momento.

ma tant'è. Buck non c'è più. Buck c'è sempre.

tempo che passa e strappa via le cose. poi ogni tanto il tempo te le porta indietro per un attimo. alle 22 circa di ieri sera, ero al Bronson a Ravenna e i Verdena sono saliti sul palco. dalla prima nota e quel 'scegli me' sbraitato nell'aria piena di gente e braccia alzate talmente lampante e vero da non passare inosservato ho avuto una bellissima sensazione di continuità. è stato come fare una rimpatriata con dei vecchi amici che non vedi da tempo. i Verdena dal vivo, dopo anni che bramavo vederli, sono stati fantastici. ma veri :) ogni cosa che succedeva sul palco la sentivo puntuale, ogni cosa mi coglieva, mi compredeva... e io comprendevo ogni cosa. poi è partita Viba... 12 anni di canzone. 12 anni miei e della maggior parte dei presenti. 12 anni fa c'era. 12 anni dopo c'è ancora. ho capito che i Verdena, per 12 anni della mia vita come quella della maggior parte dei presenti, ci sono sempre stati. col loro personalissimo piglio. sonico e devastante. dolce senza essere retorico, senza dover per forza esserlo. per tutto questo mi vien solo da dire... WOW! :)

scegli me...
così che mi viene.
così che te lo direi.
scegli me...

12 anni
12 minuti di canzone:
il Gulliver.
un pezzetto grosso e oscuro della mia vita.
il 2007: la campana a morto della mia innocenza

perciò... domani l'ultima ondata di gelo di questo fottutissimo-e-troppo-lungo-che-due-palle inverno. poi il sole tornerà a farci starnutire. nel frattempo prepariamo quel sole...

zerotrenta cortofestival a breve (si spera) diventerà associazione culturale. sarà l'occasione per fare qualcosa che serve. sarà l'occasione per fare qualcosa.

la Dama, dopo un febbraio lungo stancante e ricco di tensione elettrica, ha inaugurato la stanza finalmente e giusto il tempo per ambientarsi e trovare un modo per salvarci i timpani riuscirà a fare suo lo spazio eletto alla propria vivida e creativa immaginazione, sonica e non. la canzone con lo slego di filo, ancora senza titolo è un gioiellino, iomisachemuoio, come già si sapeva, è una corsa sul bagnasciuga insieme a lei. e poi nuove cover in arrivo e poi a breve uno spazio web tutto nostro, in cui saranno possibili anche ascolti, e altre parole, e altre immagini.

nuove facce, nuove persone, nuove cose... poi torno a casa chiudo la porta apro il portatile mi metto comodo... e ascolto il silenzio che fa la mia vita in certi momenti. per il momento questa si chiama ancora casa.

e a chi ti chiede quando hai intenzione di metter su casa con una ragazza e fare quei progetti che quasi 30, si è già uomini, occorre pensarci, occore famiglia, sicurezza, arrivare a fine mese, pensare a dei figli poi farne, accompagnarsi, scegliere i colori delle tende, qualche innovazione d'arredo, cose funzionali e non troppo care eh!?, la macchina nuova, il televisore più grande, il pet che ti fa la terapia, il corso di ballo latino che rende la morta vita sessuale delle giovani coppie italiane (quindi tutte quelle che
non fanno scambio di coppia
o non hanno qualche bella e godereccia perversione esibizionista
oppure non sono talmente leggeri da sbattersene le palle
di avere un progetto di qualsiasi sorta che non sia quello di amarsi
sia chiaro)
ancora raggiante e sprizzante sudore, stima, affetto e passione, e la spesa insieme, e il cinemino, e la birra con gli amici, e la sveglia alle otto, e stanotte hai russato, e stasera ho mal di testa....

a chi chiede ho una sola risposta articolata come segue:

una casa ce l'ho già. vorrei trovare finalmente una persona che SIA la mia casa. non sono una persona facile, sono esigente, spesso egoista. ma sono una buona persona se mi ci metto. generoso e dolce, entusiasta... perchè è una gioia girare nudi per casa e passare un sabato e domenica ognuno appiccicato alla pelle dell'altro. è una cosa che adoro. perciò non posso piacere a tutti, e ci mancherebbe altro. perciò lasciami stare e se lo vuoi veramente aprimi la porta, pigliati quel che viene... rischia con me temendo di sbagliare. perchè non sono perfetto, una persona irreprensibile, so essere un pezzo di merda come tutti gli altri se voglio. ne sono capace. le mie qualità non le posso dire. le devi scoprire.

perciò non voglio giudicare nessuno. neanche una delle giovani coppie italiane. per me e per quanto mi riguarda, ho desideri diversi. ti prego scusami, se puoi...

una persona che sia la mia casa... dopodiché, se proprio non se può fare a meno, tesoro, compreremo anche quel cazzo di televisore nuovo. più grande, coi colori così belli che ci bruciano gli occhi, con le rate che ogni mese ci van giù per la schiena come cubetti di ghiaccio...

dopodiché il sollievo arriverà....e forse avrà i tuoi occhi.

non resisti e un pò stai male 
e non parli più 
in fondo c'era poco da dire 
non parlerai più
perfetto il giorno muore 
e non ridi più 
in fondo c'era poco da ridere 
ti troverai nuda


non cresce più poesia


3 commenti:

  1. magari penserai che non avrei nessun diritto a scriverti, ma lo faccio lo stesso. mi dipiace tantissimo per Buck.
    Buona continuazione della tua vita, che mi pare stia andando nel tuo verso giusto. e ne sono felice.

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  2. @Paola ...grazie per il tuo sincero commento. riesce ancora male trovare parole. grazie per averle trovate tu al posto mio. per stavolta. non è detto si possa migliorare. il verso con un pò di pazienza arriva. forse avevo solo bisogno di tempo per imparare ad aspettarlo. e forse bisogna farlo da soli.

    che continui bene anche per te. non sembra, ma ogni tanto do un occhio. se hai voglia tu dai un occhio qui: damalcolica.blogspot.com

    Ciao :)
    G*

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