29 marzo 2010

giusto! così è (improbabile...)

certo che è dura. no lo dico perchè così ci capiamo. i calli che si fan spazio tra le mani: piccoli soldatini implacabili alla conquista della mia stanchezza, del nostro sentirci sempre più, sempre più, sempre più... e sentirci così poco in fondo in fondo... certo che lo so. ovvio: è dura. appena hai un minuto stacca tutto e vai fuori di qui, buttati fuori una buona volta. che poi uno non ce la fa più a vedersi piangere inguaribile, olè olè olè... appena hai un minuto vola fuori. voglio parlarvi di come la vedo, di come la sento... è dura... no dai questo s'è capito. (rido e vi alzo una molto poco simbolica birra... dio come fa bene a quest'ora. il sole va giù, la faccia finalmente giù con lui; si distende; evvai... anche i calli che ho sulle mani esultano con una birra à la mano. appaiono già più morbidi anche loro. addolciti quasi. appagati sicuramente)

e la sento bene. che vi piaccia o no. che vi piaccia più o anche meno. è così quando succede. succede questo: che qualcosa si smuove, sotto sotto. sono stato in questo posto belliLLimo, si chiama La Casa del Disco, a Faenza (RA). Il link lo trovate giù di sotto negli sforzi altrui. oppure casadeldiscofaenza.it. insomma a dirla tutta c'è quest'aria. vendono cd, vinili e chitarre (per quel che ho visto). buoni prezzi. e poi fanno anche eventi, ti mettono in vetrina a suonare le tue cose. niente male devo dire. avevo fiutato si muovesse qualcosa lì nel faentino (la Kultura con la k minuscola...). di quelle robe belle. e vi porto quest'esempio perchè mi fa piacere e loro sono davvero bravi. sicuramente meglio che qua nella bassa, piatta, provincia, riserva, indiana, mannaggia...

a chi può interessare ho ricominciato a lavorare alle mie cose. canzoni, scritti... questi esercizi ginnici che leggete qua sono un piccolo assaggino. infatti è sbocciato, dal nulla dei fiori, il music player dove potete ascolare i suoni. vi do il link del mio canale su YouTube: frames of G, dove i suoni li potete vedere. e se riesco qualche corto. ma ho paura siano troppo lunghi, pur essendo corti (e chi mi conosce lo sa. sono lunghiiiiii....). certo che è dura. ma se cominciamo a parlottare poi vedi non mi fermo. certo che lo so. ma ora se il sole scende e le nuvole si colorano un pò, basta quello per sentire la Luccicanza. e poi è bello anche stare qui ad aspettarla. ora il quadro che si riempie. anche se è dura.

ma infatti...

i calli
sentitamente
salutano

28 marzo 2010

raduni orari

ci siamo svegliati stanchi, noi angeli di domani con i baffi e il cellulare scarico. poi la prima siga della giornata col raffreddore cronico e troppo muco nei pensieri. eri bella anche tu, non ti preoccupare. poi questo sole e quest'aria da 1400 mt. di altitudine. anche di beatitudine. sbuffi cerebrali avvinazzati. sabato sera ti riprendi il tempo perso/perso in tempo della settimana. una volta dicevano tempo liberato dal lavoro. solo che loro lo facevano tutti i santi giorni, anche senza palme appresso. ieri sera eri bella anche tu bologna. come sempre; come potevi dubitarne? invoco il tuo perdono, piacevole primavera in agguato. la Luccicanza dei tuoi lampioni arancio come vernice fresca gettata direttamente nelle nostre iridi allucinate. le nuvole corsero veloci tutto venerdì e all'ora stabilita, si radunarono in massa in un sabato post-pranzo pieno di buon umore e speranze di gitarelle e di weekend all'aria aperta. vaffanculo... acqua, lampi, tuoni e pioggia. tonalità di lividi sempre più intensi. l'azzurrino che pervade stanze buie. faceva bene al cuore aspettarla.

davvero bella la libreria.coop a Bo. piacevole sorpresa per un librodipendente come me. i libri erano negli scaffali giusti, disposti giusti per diventare dose. e poi la CartaSocioCoop alla cassa, manco se per davvero avessimo fatto la spesa. e poi Clavature con i suoi mille odori e colori, verdure e frutta e pesci. Da bambino mi ricordo erano molte di più però. le mortadelle intere appese come pali da lap-dance. e poi questa folla immensa, questi muri vecchi, queste bocce di birra, queste autentiche follie vestite alla moda.  perchè ognuno è una follia diversa. Quando vedo vagare insieme tutte queste nostre diverse follie mi torna in mente CamereSeparate di Tondelli (che Vi consiglio vivamente se non lo conoscete già) e quel traghetto per la grecia. in cui Pier descrive il suo sentirsi 'a/parte' rispetto a tutti quei giovani. un a/parte distaccato e silenzioso, che li osserva da lontano e che, come una maledizione, racconterà di loro. per sentirsi parte e non a/parte. colto dentro qualcosa, perchè lui non sa farlo. non ha mai saputo farlo, se non di fronte ad una pagina bianca, in mezzo a una serata con gli amici cari e i visi sinceri e gli occhi liquidi.

non c'è tempo per la smart. per lo shopping in centro. per bersi autostrade di vodka trasparente. per nascondersi alla polizia. per umiliare chi è diverso da noi. per far del male a qualcuno fuori da un bar e mandarlo all'ospedale se non al camposanto. non c'è tempo di schiantarsi sui platani ('dici che è colpa dei platani' dice vascobrondi aka LeLuci). non c'è tempo per infarinarsi le narici di tutta la follia del mondo. non c'è tempo per credere sempre a quello che ti dicono gli altri ('it's no secret that a liar would believe in everyone else... U2/The Fly). basta la nostra di follia, quella che ciascuno di noi sente battergli in petto e tra gli emisferi cerebrali.... i nostri occhi che registrano quello che succede nel mondo per accorgersi che il tempo è poco.

anche per accorgersi che forse sarebbe più sacrosanto non buttarlo via.
serbarlo per il sole che c'è oggi magari.

Grazie

26 marzo 2010

giorni nuovi

'se qualcuno dovesse leggere queste righe
allora probabilmente vuol dire che sono morto' 

una frase banale sentita in troppi film. eppure...
eppure dopo non muoiono mai!!!

forse i blog sono pura moda.
forse pura fantasia, non lo so. certo è che bisogna essere consapevoli. sempre.
perciò non disperdetevi, amici e amiche cari, chiunque voi siate: non lo fate:

fate altro, tipo:
..................................................................(non aspettare. altro che dovresti sempre fare in alternativa a...... cosa? riempi questo spazio come più desideri: 'non disperderti caro/a amico/a.... fai altro ma non questo: cosa faresti allora? è una domanda aperta. un invito a chi legge, per insultarmi a dovere per la mia presunzione. ma non c'è trucco, mesdames et messieurs. niente nascosto nella tasca, niente nel cappello, niente nella giacca...)

forse aspettereste solo la risposta giusta. ma l'aria è limpida: i giovani cuori, quelli ancora tali, non aspettano. si stanno schiarendo i nostri cieli finalmente. bastava aspettare. ecco una cosa che vale aspettare. la vita che scorre e non sai quando fermarla, non sai come, non sai se TU riuscirai a fermarla. sezionare gli attimi come si fa con le fotografie. e non prenderli mai. non fuori dal flusso.
tutto è flusso, anche queste parole senza senso, buttate giù un pò a casaccio.

se qualcuno dovesse leggere... bastava aspettare.