28 marzo 2010

raduni orari

ci siamo svegliati stanchi, noi angeli di domani con i baffi e il cellulare scarico. poi la prima siga della giornata col raffreddore cronico e troppo muco nei pensieri. eri bella anche tu, non ti preoccupare. poi questo sole e quest'aria da 1400 mt. di altitudine. anche di beatitudine. sbuffi cerebrali avvinazzati. sabato sera ti riprendi il tempo perso/perso in tempo della settimana. una volta dicevano tempo liberato dal lavoro. solo che loro lo facevano tutti i santi giorni, anche senza palme appresso. ieri sera eri bella anche tu bologna. come sempre; come potevi dubitarne? invoco il tuo perdono, piacevole primavera in agguato. la Luccicanza dei tuoi lampioni arancio come vernice fresca gettata direttamente nelle nostre iridi allucinate. le nuvole corsero veloci tutto venerdì e all'ora stabilita, si radunarono in massa in un sabato post-pranzo pieno di buon umore e speranze di gitarelle e di weekend all'aria aperta. vaffanculo... acqua, lampi, tuoni e pioggia. tonalità di lividi sempre più intensi. l'azzurrino che pervade stanze buie. faceva bene al cuore aspettarla.

davvero bella la libreria.coop a Bo. piacevole sorpresa per un librodipendente come me. i libri erano negli scaffali giusti, disposti giusti per diventare dose. e poi la CartaSocioCoop alla cassa, manco se per davvero avessimo fatto la spesa. e poi Clavature con i suoi mille odori e colori, verdure e frutta e pesci. Da bambino mi ricordo erano molte di più però. le mortadelle intere appese come pali da lap-dance. e poi questa folla immensa, questi muri vecchi, queste bocce di birra, queste autentiche follie vestite alla moda.  perchè ognuno è una follia diversa. Quando vedo vagare insieme tutte queste nostre diverse follie mi torna in mente CamereSeparate di Tondelli (che Vi consiglio vivamente se non lo conoscete già) e quel traghetto per la grecia. in cui Pier descrive il suo sentirsi 'a/parte' rispetto a tutti quei giovani. un a/parte distaccato e silenzioso, che li osserva da lontano e che, come una maledizione, racconterà di loro. per sentirsi parte e non a/parte. colto dentro qualcosa, perchè lui non sa farlo. non ha mai saputo farlo, se non di fronte ad una pagina bianca, in mezzo a una serata con gli amici cari e i visi sinceri e gli occhi liquidi.

non c'è tempo per la smart. per lo shopping in centro. per bersi autostrade di vodka trasparente. per nascondersi alla polizia. per umiliare chi è diverso da noi. per far del male a qualcuno fuori da un bar e mandarlo all'ospedale se non al camposanto. non c'è tempo di schiantarsi sui platani ('dici che è colpa dei platani' dice vascobrondi aka LeLuci). non c'è tempo per infarinarsi le narici di tutta la follia del mondo. non c'è tempo per credere sempre a quello che ti dicono gli altri ('it's no secret that a liar would believe in everyone else... U2/The Fly). basta la nostra di follia, quella che ciascuno di noi sente battergli in petto e tra gli emisferi cerebrali.... i nostri occhi che registrano quello che succede nel mondo per accorgersi che il tempo è poco.

anche per accorgersi che forse sarebbe più sacrosanto non buttarlo via.
serbarlo per il sole che c'è oggi magari.

Grazie

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