5 gennaio 2011

promenade des anglais, 31/12/2010

je suis le mot, 
mon et ton visage ensemble
salle interieur de mon coeur 
en prochain de sortir de ta vie
je suis les yeux 
qui tu me donnais
l'amante inconnu qui tu attend 
sans treve 
sans mot...

sono il volo, la vela in bilico sull'orizzonte l'ultimo volo notturno la traversata dei mari incerti del tuo dire e del tuo fare poesie fiorite dalle labbra un sogno dischiuso battiti d'ali appena percepibili. sono la sala d'aspetto del tuo cuore e manco una rivista decente da leggere sedie scomodissime e musica senza cuore che ipnotica ripete c'è la tua voce che ripete che la tua voce si ripete mentre dice... parappappaparara... io esigo barriere architettoniche più alte dovesse ricapitare non scrutare dentro le crepe del mio volto, la faccia incartapecorita i miei denti non più bianchi splendenti... l'alba scioglierebbe il sangue dentro quelle crepe lo farebbe scorrere al contrario come un nastro amore vieni presto c'è ancora la mia faccia appesa al muro da staccare insieme alla tua e alle luci della nostra città lasciami andare ora chiudi la porta i tuoi capelli infiniti dispersi in lucciole come quando mi stringevi e non ti lasciavo andare mai le mie dita cornice del tuo viso e un tetto un tetto che nient'altro era se non cielo che anche se mi fossi perduto mi sarei perso bene e ancora il volo notturno e l'eco silenzioso della marea la promenade niçoise che si anima  si attendono fuochi d'artificio che non arriveranno mai... accoccolato al sole, al fianco, brevi attimi di genio, un genio tutto nostro fuoco persistente nello spazio di uno sguardo naughty girls fuggitive sulla spiaggia pedinate da due inglesi dalla pronuncia grossolana stiamo a guardare ridendo, Clone attaccherebbe volentieri bottone io mi guardo i piedi e i sassi della spiaggia sorrido senza sapere perché

(a te
sereno ritorno rapida quiete mesta mancanza
di te)

sistemiamoci risistemiamoci sistemiamoci risistemiamoci sistemiamoci risistemiamoci sistemiamoci risistemiamoci sistemiamoci risistemiamoci sistemiamoci risistemiamoci sistemiamoci risistemiamoci sistemiamoci risistemiamoci sistemiamoci risistemiamoci sistemiamoci risistemiamoci

non sto bene e non starò meglio non così e nemmeno peggio ora i primi giorni completamente solo completamente sveglio una certa istintiva lucidità/serenità/spinta... di fronte non c'è un vuoto... il primo sollievo è arrivato... ci sono io... e ci sono tutte quelle cose dietro di me... che non spingono più... non sono loro... sono il vento. romperò il patto i tuoi mille indugi i tuoi dubbi su come sistemare le luci i dubbi che come pulviscolo brulicano nei tuoi occhi scintillanti li lascerò cadere e scucirò il vestito chiaro il vestito estivo quello alla buona lo scucirò di nuovo il tuo tanto deprecabile senso dell'orientamento io a Bologna non mi perdo più sia chiaro almeno questo per portarti di nuovo negli angoli bui del parco mio carissimo risentimento toglimi di dosso l'imbarazzo e toglimi me stesso dalle spalle che pesano più di cento pietre e i miei troppo complicati tentativi di apparire meno coinvolto e più semplificato radice quadra di stocazzo concentrato e sintetico come un succo d'arancia per le tue disattenzioni e i tuoi disamori per gli sguardi incerti e i castelli nei cuori per gli sbagli di direzione inversioni ad U col freno a mano tirato sull'asfalto del cuore raccogli un sogno il senso che non c'è per te trovami un senso apri le mani e scioglilo e questo di più ora come il buio se ne andrà e questo di più porta il tuo nome un suono che fatico a dimenticare come la passeggiata che porta a San Luca e il vento forte che c'era che poteva spazzarci via e questo di più proprio come sai era arrivato era riuscito farci grandi gli occhi ma non erano nuovi erano soltanto usati tirati a lucido per le occasioni mancate per quelle sbagliate andato scomparso nel bianco muto dei tuoi denti

ancora una volta vivo. e vaffanculo non è poi così terribile...

che le tue attese vengano disattese
che tu dimentichi le risposte e ti vengano solo domande
ecco, ora puoi pure sfogliarla la mappa del tuo cuore immobile

nizza in festa, buon anno ragazzi
cari e care
illusioni e certezze
cazzo lasciami steso qua
voglio dimenticare come si fa a dimenticarti
voglio dimenticare come si fa a ferire le altre persone
ormai lo so fin troppo bene
è tempo di passare oltre
tempo di passare ad altro
ma ho smesso di chiedere scusa
ora che non sono più fatto di te
tanto quando riuscirò ad alzarmi 
avrai già chiuso la porta
e quando riuscirai a tornare indietro 
la notte sarà sempre troppo bella
e lei non ti rivorrà mai indietro
perchè la notte è arrivata sempre dopo di te
e non mi ha mai fatto del male

ancora una volta vivo. e vaffanculo non è poi così terribile..


vi auguro di fare quel che volete
di inseguire sempre i vostri desideri
e quel che non conoscete... e quel che non vedete


vi auguro che sia dolce che sia sincero.. tutto!
e che ci sia anche una qualche specie di meraviglia
e di stupore per le cose
e che vi ritroviate sempre


aurevoir
aurevolver
monamour



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